“Dobbiamo inserire nella
discussione al Senato la questione dei diritti in Ungheria e le
modalità di partecipazione all’Ue di questo Stato membro. La
posizione dal Governo Meloni che isola l’Italia dai grandi Paesi
fondatori su temi essenziali di Politiche europee dev’essere
portata all’attenzione delle Camere e questo proporrò al
presidente della commissione competente, Terzi di Santagata”. Lo
dichiara la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee
del Senato Tatjana Rojc, dopo che l’Italia si è sottratta alla
firma della dichiarazione, sottoscritta da 20 Paesi Ue, che
condanna “la regressione democratica del governo di Budapest”.
“La stretta di Orban contro la libertà di manifestare il Gay
Pride – spiega la senatrice dem – si aggiunge al soffocamento
dei media, della giustizia e dei diritti dei lavoratori, ed è un
altro grave passo di rottura dell’assetto democratico in
Ungheria. Va presa seriamente in considerazione la possibilità
di ricorrere all’attivazione dell’articolo 7 dei Trattati, per
difendere il diritto dell’Ue e la Carta dei diritti fondamentali
e – conclude Rojc – per tentare di rimuovere un impedimento
oggettivo al progresso dell’integrazione europea”.


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