“Positivo il riconoscimento dato da FdI a Serracchiani,
Delrio e Cosolini per la lungimirante
scelta di Zeno D’Agostino, che tutti ora elogiano e portano a
modello anche per il successore. Buon gusto avrebbe consigliato
di trattenersi dal voler mettere a tutti i costi il cappello sul
Porto franco internazionale di Trieste, che sarebbe una vittoria
condivisa da tutta la città senza distinzione di colore. Noi
felici se si fa, anche con l’interrogativo se mai si sarebbe
mosso il Governo Meloni senza la precisa richiesta di Msc e in
che forma darà attuazione all’Allegato Ottavo”. Lo afferma la
senatrice Tatjana Rojc (Pd), replicando agli esponenti di FdI
che oggi in conferenza stampa hanno rivendicato come “nostra
vittoria” i risultati sul porto di Trieste, in particolare
l’attuazione dell’extradoganalità.
“Giusto ricordare che nulla si farebbe ora – precisa la
senatrice dem – senza il fondamentale decreto attuativo per il
Porto franco internazionale di Trieste propiziato da
Serracchiani e firmato nel 2017 da Delrio e Padoan. E poi non ci
sono stati solo gli atti di FdI, ma c’è stata l’approvazione al
Senato di una mia risoluzione e il ddl che ho depositato in due
legislature. E c’è stata anche la bocciatura, rivendicata da
FdI, di un mio emendamento che avrebbe già messo in legge il
Porto franco. Ma per l’appunto – conclude Rojc – doveva essere
un ‘loro’ vittoria”.