“Da mesi denunciamo l’immobilismo
del governo sul tema carceri e le misure che hanno ancor più
complicato la situazione, come il decreto Caivano, recentemente
criticato anche dall’Autorità garante per l’infanzia e
l’adolescenza. Questa inerzia sommata a provvedimenti
carcerocentrici sta accrescendo ancora la criticità della
condizione degli istituti italiani. In Piemonte la situazione è
drammaticamente evidente come sottolineato dai garanti dei
detenuti regionale e delle province rispetto al bilancio di
suicidi e gesti anticonservativi”. Lo afferma la vicepresidente
del Senato, Anna Rossomando.
“Finora vuoti si sono dimostrati gli impegni presi dal
ministro Nordio e dal sottosegretario competente Delmastro. Il
decreto carceri, i cui contenuti restano ancora indefiniti,
atteso la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri, è stato
rinviato, mentre servirebbero interventi urgenti, considerato
che l’estate è uno dei periodi dell’anno più a rischio. Sono –
prosegue Anna Rossomando – molte le nostre proposte più volte
bocciate dalla maggioranza, come il rafforzamento delle misure
alternative, le licenze straordinarie per i semiliberi e gli
ammessi al lavoro esterno, l’incentivazione dei domiciliari per
i detenuti con un fine pena inferiore ai 18 mesi, mentre, sul
fronte dei problemi di salute mentale in carcere, abbiamo
sollecitato l’attivazione di un’indagine parlamentare. C’è poi
l’urgenza di arrivare all’approvazione, oltre che della proposta
Giachetti, anche di quella Magi sulle case territoriali di
reinserimento sociale, fortemente sostenuta dal Pd e che nasce
dalla proposta Orlando-Giostra. Vista l’urgenza bisognerebbe
mutuare esperienze virtuose avviate da enti locali e regioni,
infatti la Cassa delle Ammende e alcune regioni hanno destinato
risorse proprie e del Fondo Sociale Europeo per l’housing di
persone provenienti da percorsi penali. Bisognerebbe prevedere
però – conclude la vicepresidente del Senato – un apposito fondo
nel bilancio dello Stato, ma anche in questo caso
l’atteggiamento ondivago e di fatto dolosamente inconcludente
del governo non permette alcun passo avanti”.


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