‘Non sono andato, poco prevviso. I 40enni evitino il gioco delle correnti’
Nel corpaccione dei parlamentari del Pd c`è anche chi resta spiazzato da questo improvviso ritorno dell`eterno scontro tra Renzi e Bersani. «E mi creda, non sono pochi, forse sono così tanti che si potrebbe costruire un`altra corrente, quella dei bersorenziani», scherza Francesco Russo, senatore 45enne dei democrat. «Nel dibattito di questi giorni vengono fuori problemi veri, come la necessità di spazi di confronto seri che aiutano decisioni veloci; e questioni sottovalutate, come il peso che litigi e parole grosse hanno nel nostro rapporto con il Paese. Qui c`è un`intera generazione di giovani che ha una fiducia nei partiti e nella politica pari allo ‘zero virgola’, e nemmeno riesce a capire perché si litiga, per cosa, con quali obiettivi».
È andato ai ‘focus group’ del Pd?
No, sono a Trieste. Avevo preso impegni nel mio collegio. Non è un`assenza polemica, due giorni di preavviso erano pochini. Però anche io manderò cose scritte soprattutto sulla scuola.
Quale è il problema nel partito?
 La prendo larga ma poi arrivo alla risposta. Io vengo dalla generazione-Vedrò (le kermesse che sino a pochi anni fa organizzava Enrico Letta, ndr). L`obiettivo era portare i 30-40enni di allora alla guida del Paese. Poi è nata, con lo stesso obiettivo, la Leopolda. Sa cosa facevano sia Letta sia Renzi? Consentivano ai giovani di ascoltare ‘maestri’, persone che avevano realizzato qualcosa in politica, in impresa, nella cooperazione, nella cultura. Il problema oggi è che gli stessi 40enni, proprio nel momento in cui possono incidere nel Paese, sentono l`esigenza di organizzarsi in correnti e di scavare trincee. Ma così non si va da nessuna parte.
Vola alto, senatore, qui c`è una ‘guerra’…
Se davvero c`è una guerra in corso perdono tutti, perché abbandoniamo gli elettori e la classe dirigente di domani. So di sembrare un alieno, in realtà vorrei invitare il Pd ad essere lungimirante.
Ovvero?
A Trieste 20 giovani stanno facendo un percorso incontrando faccia a faccia ministri e personalità autorevoli del territorio. Si chiama 20Lab, lunedì partirà anche a Milano con l`università Cattolica e l`istituto Toniolo. I partiti e le correnti non c`entrano, c`entra la voglia di investire sui giovani per non lasciarli alla rassegnazione verso classi dirigenti che replicano sempre gli stessi vizi.

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