Dopo la vicenda Mose serve attenzione a non sprecare 100 mln pubblici senza certezze su impegno dei privati
‘Voglio dire al presidente Costa che, a differenza di quanto afferma oggi sulla stampa, non ho nessun bisogno di chiarirmi le idee in merito al porto offshore di Venezia. So per certo – anche sulla scorta dell’opinione pressoché univoca degli operatori nazionali ed internazionali – che si tratta di un progetto irrealizzabile, a forte impatto ambientale, con costi di costruzione e di gestione faraonici e per nulla certi, inutile perché accresce in modo antieconomico (almeno il 150% in più) i costi di scarico per singolo container. Chiedo invece a Costa il motivo per il quale vi è tanta fretta di inserire 100 milioni nella Legge di Stabilità per un’opera il cui destino – è lo stesso presidente dell’AP di Venezia ad ammetterlo – non sarà chiaro prima di sei mesi’. Lo dichiara il senatore Francesco Russo che ieri ha promosso un documento firmato da una sessantina di colleghi bipartisan per dichiarare la contrarietà al progetto di porto offshore veneziano. ‘In tempi di scarsità di risorse pubbliche e dopo gli sviluppi della vicenda Mose – continua Russo – l’opinione pubblica è giustamente più attenta. Sarebbe auspicabile che Costa presenti, allora, i privati interessati a investire i miliardi necessari e poi venga in Parlamento a chiedere allo Stato un impegno così significativo. E i 57 senatori che hanno firmato ieri una dichiarazione documentata e circostanziata a tal proposito gradirebbero anche che Costa spiegasse perché qualificati rappresentanti di questi potenziali investitori privati, da Maneschi a Negri, da Merli a Canavese, da Eckelmann Battistello ad Aponte nelle scorse settimane abbiano definito il progetto offshore’missione impossibile’, ‘inutile concorrenza agli altri porti fatta con soldi pubblici’ o più semplicemente ‘un assurdità’ le cui ‘rotture di carico sono antieconomiche’ al punto che ‘nessun armatore è interessato’ Invece di creare imbarazzo nei colleghi parlamentari veneti con un continuo richiamo campanilistico e aprioristico di difesa del territorio, Costa accetti un confronto sul merito. – conclude il senatore dem. Le obiezioni vengono da troppe parti e con troppi elementi per essere derubricate ad un dispetto nei confronti del porto di Venezia. Venezia ed il Veneto si promuovono con progetti realistici ed integrati. Da tutti noi c’è la volontà di contribuire ad un sistema logistico nazionale più efficiente e coeso. Spero che Costa voglia mettere le capacità che tutti gli riconoscono a servizio di questo stesso obiettivo’.