‘L’obiettivo che dobbiamo perseguire è quello di promuovere rapidamente efficaci azioni di cooperazione con i Paesi Balcanici e dell’Est Europa, partendo da Trieste e dal FVG nell’interesse di tutto il Paese. Di questo ho avuto occasione qualche giorno fa di parlare a lungo con il viceministro agli Esteri Marta Dassu’ e con gli interlocutori incontrati, ad esempio, in occasione del vertice bilaterale Italia-Sloven ia tenutosi a Roma la scorsa settimana. Credo davvero che i tempi siano maturi per un rinnovato protagonismo del nostro territorio. Così Francesco Russo, senatore triestino, dal gruppo di presidenza PD, relativamente all’interrogazione presentata oggi dal deputato Walter Rizzetto. ‘Questo – spiega il senatore, membro della commissione Esteri – potrebbe passare attraverso l’ulteriore rilancio del ruolo e delle attività dell’INCE, l’Iniziativa Centrale Europea che, in questi anni, attraverso il suo segretariato, ha sostenuto la transizione dei Paesi ex socialisti verso la democrazia e l’economia di mercato, garantendo all’Italia un centralissimo ruolo di ponte tra i diversi territori. Proprio nel corso dell’incontro con il viceministro, è emersa l’ipotesi di far convergere su Trieste e sulla nostra regione alcune attività delle attività portate avanti dall’Unione Europea in questi territori, ed io lavorerò in questo senso, proponendo inoltre al governo la costituzione di un osservatorio o una vera e propria Agenzia per i Paesi Balcanici, con sede nella nostra città’. ‘In ottica di una rinnovata centralità nell’area transfrontaliera vanno lette le iniziative emerse durante i lavori del vertice della scorsa settimana, in cui ho auspicato una forte collaborazion e fra questi Paesi contermini, che comprenda diversi campi, tra i quali sanità, ricerca, energia e cultura, ma che parta innanzitutto da una cooperazione efficace sulle infrastrutture’. ‘Trieste può tornare grande se saprà riconfermarsi capitale di un’area più vasta, crocevia tra mondo latino, slavo e germanico. Molto del suo futuro dipende dalla capacità di mettere a disposizio ne le eccellenze di cui dispone, dalla ricerca e innovazione ai servizi alle persone e alle infrastrutture portuali, rendendole attrattive in particolare per i Paesi del sud est europeo, che possono e devono guardare al nostro territorio come principale porto verso l’Europa. Il governo Letta ha finora manifestato grande attenzione e sensibilità in questo senso e anche la scelta di fare di Trieste la scena del bilaterale Italia-Russia in autunno sembra andare proprio in questa direzione’.

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