“Il nuovo codice Antimafia che sarà approvato dal Senato prevede molte efficaci misure sul piano penale, con questo ddl noi io e Rosaria Capacchione vogliamo completare il quadro sul piano amministrativo con una serie di misure che incidono sui collegamenti delle organizzazioni criminali con la struttura amministrativa dell’ente”. Così la senatrice del Pd Angelica Saggese spiega il senso del disegno di legge presentato insieme alla collega Capacchione su nuove norme per lo scioglimento di enti locali per infiltrazioni mafiose.

“L’attuale normativa – prosegue Saggese – agisce principalmente sul livello politico, ma l’esperienza insegna che ormai la criminalità organizzata si rivolge anche a quei dirigenti o dipendenti delle pubbliche amministrazioni che hanno la responsabilità della gestione degli enti. Proponiamo anche un’ulteriore stretta sull’ineleggibilità degli amministratori coinvolti in caso di enti sciolti, estendendola a due tornate elettorali e comunque ad un periodo non inferiore a sei anni. Lo sforzo principale però, su cui insistiamo nel ddl, va fatto nel rendere pubbliche ai cittadini le relazioni del prefetto e del ministro dell’interno, sia nel caso si proceda a scioglimento che meno. Oggi il sistema d’informazione è limitato, bisogna invece rendere conoscibili i fatti accertati dalla commissione, sia per consentire un controllo dell’opinione pubblica sull’attività del Prefetto e del governo sia perché si possa avere contezza di quanto rilevato, anche per evitare inutili sospetti su chi, magari, si è visto coinvolto in un inutile polverone mediatico. Dobbiamo garantire ai cittadini – conclude la senatrice dem – la possibilità di potersi esprimere, al momento del voto, con piena consapevolezza”.


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