«Se si è legati a un clan la stima sociale si deve ridurre. È in questa direzione che vogliamo promuovere la trasparenza. Si sono già fatti tanti passi avanti in tal senso ma ci vuole qualcosa in più. Anche nel campo della lotta alla criminalità organizzata, il controllo dei cittadini può svolgere un ruolo determinante».
A parlare è la senatrice salernitana del Pd Angelica Saggese che ha preparato un disegno di legge che prevede nuove norme in materia di scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose. Un Ddl che vede come
seconda firmataria la senatrice Rosaria Capacchione e che sta raccogliendo consensi bipartisan e che Saggese prevede di discutere alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.
Parlando di trasparenza, non è già obbligatoria la pubblicazione del provvedimento di scioglimento?
«Sì, sulla Gazzetta Ufficiale, ma chi va a leggere la Gazzetta Ufficiale? È necessario perciò che il ministero dell`Interno inserisca una sezione sul suo sito per la pubblicazione di tali atti. Prevediamo un principio generale di pubblicazione che trovi limite solo innanzi al segreto di Stato o d`ufficio o alla protezione di dati sensibili. Inoltre, prevedendo un regime di pubblicità anche nei casi in cui il ministro non intenda procedere allo scioglimento, consente di evitare possibili e fastidiose teorie del sospetto. Ci sono casi in cui si alzano polveroni rispetto a vicende di cui non si ha contezza».
Quali sono gli altri punti salienti del Ddl?
«L`attuale normativa antimafia interviene essenzialmente sull`organo politico prevedendo poco per la struttura burocratica dell`ente sciolto: l`amministrazione cambia, la macchina amministrativa resta la stessa. Se ne sono accorte bene le organizzazioni criminali che da anni tendono a non rivolgersi solo all`organo politico ma anche a chi ha la responsabilità della gestione dell`ente. Da qui l`opportunità di un intervento normativo che renda possibili provvedimenti più severi nei confronti del personale dipendente, tra cui l`obbligo di mobilità e nei casi più gravi il licenziamento anche per dirigenti e dipendenti. È previsto anche l`ampliamento degli enti soggetti a controllo. Società partecipate, consorzi pubblici, e così via. Le partecipate sono spesso il braccio operativo, le strutture attraverso cui i Comuni gestiscono i servizi. Inoltre oggi è prevista l`incandidabilità dei soggetti coinvolti per un solo mandato ma non è sufficiente. Quindi proponiamo di estenderla per le due tornate elettorali successive e comunque per un periodo non inferiore a sei anni».
Novità in arrivo anche per i commissari prefettizi?
«Sì. È necessario che i commissari nominati siano persone con specifica esperienza. Abbiamo quindi previsto la costituzione di un albo, presso il ministero dell`Interno, di professionisti che hanno acquisito nel tempo un`elevata competenza nel mondo degli enti locali. Data l`importanza dell`incarico, riteniamo che debba essere svolto a tempo pieno e che sia incompatibile con qualsiasi altro incarico pubblico. Non si può fare il commissario part-time. Tra l`altro i commissari devono poter procedere anche all`espletamento dei concorsi. Questo perché può capitare che in seguito ai provvedimenti previsti, cui facevo riferimento prima, si possa avere l`esigenza di personale».


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