«È stata fatta confusione tra il livello istituzionale e quello politico: il Capo dello Stato deve essere una figura di spessore che unisce il Paese»

«Nessun inciucio: una cosa è il livello di confronto costituzionale e istituzionale e un altro quello politico, sul governo».
A scandire il concetto è Giancarlo Sangalli, senatore pd emiliano-
romagnolo che ha votato per Franco Marini.
Come spiega questo suo voto?

«La proposta di Marini, da come l’ho intesa io, è stata dettata dalla volontà di segnalare una persona di altissimo calibro, fondatore del Pd, una figura di garanzia per l’intero Paese. Perchè in
questa fase il confronto È sul livello istituzionale e non su quello politico, che viene dopo. Nessun inciucio».
Il partito si è diviso, Sel ha preso le distanze e la “base”è insorta. Come vive questi fatti?

«Credo che ci sia stato un difetto serio di gestione della comunicazione con i gruppi parlamentari e durante l’assemblea di ieri sera (mercoledì sera per chi legge, ndr). Si è fatta confusione
tra i due livelli di confronto che sono parsi intrecciati».

E invece?

«Invece i due piani sono separati e la distanza tra noi e il Pdl resta amplissima. Noi non siamo compatibili con il Pdl in un governo. In questo caso si tratta di una scelta istituzionale che
prelude a quella politica: niente di blasfemo. E’ necessario trovare un accordo istituzionale e non c’è niente di scandaloso nel confrontarsi su questo piano. Il paese è già in una situazione
difficilissima, senza il presidente della Repubblica non è neanche possibile sciogliere il parlamento, non si può votare, sebbene io creda che non si debba andare alle urne adesso».

Si poteva trovare un accordo con Grillo…

«Grillo sta facendo un giochino dei furbetti davvero miserabile. Se noi avessimo proposto i nomi di “consenso popolare” da lui fatti non li avrebbe condivisi perchè il suo obiettivo è sfaldare il
nostro partito: non si pone responsabilità».
L’insurrezione della base che effetto vi ha fatto?

«Ci ha preoccupati. Un difetto di politicismo ha ingenerato la sensazione che si stessero facendo accordi tra i soliti… Bisogna essere molto trasparenti: sul Capo dello Stato la decisione spetta ai
parlamentari il cui obiettivo È trovare accordo maggiore».


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