“Richiamare il rispetto degli impegni assunti dagli Stati membri sulle ricollocazioni, ribadire la necessità di un’azione europea sui rimpatri e prevedere un richiamo della riforma del sistema di Dublino, così come andremo a fare al vertice europeo, sono punti che mettono in campo una responsabilità nostra ma anche collettiva, dell’Europa”.
Così il senatore Gian Carlo Sangalli, capogruppo in Commissione Esteri a Palazzo Madama in dichiarazione di voto sulle comunicazioni del Governo sul Consiglio europeo.
“Altra questione centrale è quella della crescita economica – ha sottolineato Sangalli – Questa Europa è in crisi perché le sue politiche non sono rivolte alla crescita, all’implementazione dell’occupazione e degli investimenti e al sostegno all’industria. Ed è esattamente quanto Juncker ha sostenuto insieme al Governo italiano. I temi concreti su cui sarebbe importante che il Consiglio europeo ribadisse la necessità di progressi concreti sono quelli degli investimenti interni (il cosiddetto Piano Juncker 2.0), la lotta alla disoccupazione giovanile, il completamento del mercato unico che tende a non essere più tale anche a causa dell’emergenza migranti che predispone gli Stati alla creazione di frontiere per far fronte ai flussi migratorii. Tutto questo mette in moto un meccanismo che ci riporta indietro di cento anni e richiama alla memoria i venti di guerra del 1914, muri e steccati. Ma è un meccanismo pericoloso per la pace oltre che per l’economia”.
“Tutti i temi in discussione al Consiglio europeo sono importanti -ha concluso il capogruppo in Commissione Esteri – e il nostro Governo andrà a Bruxelles con l’appoggio della sua maggioranza e con la richiesta della determinazione, senza usare le scarpe ma l’intelligenza come è più opportuno fare, affinché l’Europa torni ad essere quella che i suoi valori fondamentali avevano deciso che dovesse essere”.