“E’ un anno che si vuole fare tutto e subito. Invece non si ottiene niente e mai. La fretta ha già fatto fare passi falsi. I rapporti dentro il Governo sono sempre tesi su questo argomento. Una serena mediazione, la comprensione e gli approfondimenti fatti con i tempi giusti avrebbero ottenuto migliori risultati e in tempi più ridotti. Anche escludere il Parlamento equivale ad affossare l’intesa. La richiesta di 23 materie solleva molti timori. L’attenzione sulle risorse rafforza i contrari». Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Daniela Sbrollini che aggiunge: “Continua la senatrice: «Se si vuole davvero ottenere una buona autonomia differenziata sarebbe più utile allentare la pressione, diminuire l’enfasi e lavorare sulle mediazioni possibili. Quanti anni sono stati persi dal 2001 per rincorrere progetti impossibili: prima la secessione, poi la devolution, quindi l’autonomia o tutto o niente? Ora dobbiamo provare a lavorare per avere una buona autonomia differenziata. Dubito che si faranno passi avanti escludendo il Parlamento dalla partecipazione e dalla possibilità di intervenire sui contenuti. Le bozze dell’intesa devono essere conosciute, trasparenti e dibattute. Altrimenti si va diritti verso l’ennesimo fallimento. In secondo luogo, termina la senatrice Sbrollini: «la eterna quotidiana propaganda e l’eccesso di comunicazione di questo anno e mezzo non hanno aiutato a raggiungere l’obiettivo. Alzando le aspettative si mortificano e si impauriscono molti attori istituzionali. Un dibattito sereno eviterebbe che si compattasse un fronte maggioritario impaurito e contrario a delegare nuovi poteri al livello regionale.Meno muscoli esibiti e più diplomazia darebbero migliori risultati”.


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