“Già nei lavori preparatori della sessione annuale dell’assemblea parlamentare Osce, tenutesi a Vienna nell’inverno scorso, avevo proposto il tema dell’ImEA, cioè di sperimentare forme di tassazione al consumo della CO2 contenuta nei prodotti, atte a rendere più competitive nel mercato le produzioni con minore intensità di emissioni di gas climalteranti. Oggi quella proposta, sottoscritta anche da altri colleghi di diverse delegazioni nazionali, è divenuta un emendamento ufficiale al progetto di risoluzione conclusiva che verrà posto in discussione a Minsk.” Lo dichiara il senatore del Pd, Francesco Scalia nella capitale bielorussa dal 4 al 10 luglio per i lavori della 26^ Sessione annuale dell’Assemblea parlamentare dell’Osce, dove è membro della Commissione Economia e Ambiente.

“È ormai chiaro a tutti – aggiunge Scalia – che la crescita economica e la sostenibilità ambientale non si escludono a vicenda. Anzi, l’ambiente e la sua tutela hanno assunto definitivamente il ruolo di componenti essenziali dello sviluppo. Infatti, politiche funzionali a ridurre al minimo gli effetti negativi sull’ambiente o a renderlo migliore consentono di garantire crescita della ricchezza e dell’occupazione è sostenibilità ambientale. In questa prospettiva si pone la mia proposta di un’imposta che premi le produzioni – come le nostre – più virtuose dal punto di vista ambientale e penalizzi quelle di paesi come la Cina che fanno largo uso di carbone e gas climalteranti. Questo strumento avrebbe anche l’effetto di rendere più competitivi nel mercato europeo i nostri prodotti, oggi esposti alla concorrenza di beni prodotti con costi minori proprio perché meno attenti ai profili ambientali. In tale direzione reputo determinante il ruolo che l’OSCE può svolgere nello spronare i governi ad adottare strumenti sempre più efficaci nella lotta ai cambiamenti climatici, e, contestualmente, nell’eliminazione delle diseguaglianze competitive che l’utilizzo di diversi vettori energetici determinano sul mercato mondiale. Confido sinceramente – conclude Scalia – che l’azione e l’impegno spesi in questi mesi su tali temi possano trovare accoglimento nei documenti conclusivi di Minsk”.


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