di Rosa Maria Di Giorgi

Il governo ha messo in moto la macchina delle riforme. E’ importante fare un lavoro attento ed accurato e, per questo, ben vengano quelle proposte che servono a garantire tutti i sistemi di pesi, contrappesi e garanzie necessari alla democrazia.
Le varie indicazioni e proposte che stanno emergendo in questi giorni dimostrano che siamo sulla strada giusta e che presto daremo al Paese una riforma costituzionale in grado di garantire all’Italia un futuro istituzionale nuovo, più snello, meno costoso e più efficiente.
Superare il bicameralismo perfetto presuppone una riforma radicale del Senato, con una semplificazione del nostro sistema necessaria per allinearci con i Paesi europei più avanzati ed efficienti.
Per questo credo che, in questo momento, le energie di tutti debbano essere impegnate nella definizione delle funzioni del nuovo Senato, delle garanzie per il sistema e degli equilibri che dovranno esserci con la Camera.
Partiamo da qui. Il resto verrà di conseguenza. Il nuovo Senato dovrà innanzitutto dare omogeneità alla normativa per le regioni, salvaguardando le autonomie. Non ci potranno più essere tante Italie su sanità, turismo, diritto allo studio, urbanistica o altre tematiche. Occorre tornare ad un’unitarietà di intervento: leggi quadro emanate dal Senato e poi declinate dalle varie Regioni. Fra le sue competenze sarebbe importante inserire, in una visione più ampia, anche le normative europee e i temi di carattere etico. Così come, per rispettare il sistema di pesi e contrappesi del sistema, è necessario che venga mantenuto il bicameralismo per le leggi in materia costituzionale.
Il governo ha proposto un proprio disegno di legge. A risultato invariato, cioè il superamento del bicameralismo perfetto, anche il premier ha ribadito l’apertura ad eventuali modifiche che ne mantengano i principi fondanti. Proseguiamo con impegno in questa direzione e presto daremo al Paese una riforma che aspetta ormai da troppo tempo.