“L’approvazione da parte della Commissione Giustizia del Senato del ddl che introduce nel codice penale la parola femminicidio è un passo in avanti importante nella lotta alla violenza maschile contro le donne. Il voto unanime è stato raggiunto grazie ai miglioramenti che siamo riusciti ad ottenere nel corso dell’esame in Commissione, anche nella direzione auspicata da molti degli auditi, dalle reti antiviolenza, ai magistrati, dagli avvocati, alle associazioni femminili e femministe. Su questi temi per noi la condivisione è un valore, così come dimostra il lavoro svolto in questi anni. Oltre alla definizione del femminicidio, sottolineiamo l’importanza di aver ottenuto una serie di interventi quali: 1) rafforzamento degli obblighi formativi per i magistrati in materia di contrasto alla violenza e di prevenzione della vittimizzazione secondaria; 2) maggiori tutele per gli orfani di femminicidio, anche se in condizioni di non stabile convivenza; 3) non stop dopo i 45 giorni per le intercettazioni in caso di femminicidio e di altri reati di violenza sulle donne; 4) braccialetto elettronico potenziato (si attiva ad 1 km invece che a 500 mt). Quindi un passo in avanti, ma naturalmente la vera battaglia è quella di mettere in campo un grande impegno sulla prevenzione e sull’educazione affettiva. Ora con la stessa condivisione lavoriamo per più interventi e investimenti”. Lo dicono i senatori del Pd Alfredo Bazoli, Anna Rossomando, Walter Verini, Franco Mirabelli, Valeria Valente, Filippo Sensi, Cecilia D’Elia.
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