“Nell’audizione dedicata alla vicenda SDA sono emersi molti elementi preoccupanti: nella sostanza una minoranza di lavoratori sta effettuando un vero e proprio picchettaggio che rischia di mettere in crisi l’intera azienda e compromettere il futuro occupazionale di tanti lavoratori”.
Lo dichiarano i senatori del Partito Democratico Marco Filippi e Stefano Esposito dopo l’audizione dell’amministratore delegato della Sda, Paolo Rangoni, che si è svolta oggi in Commissione Lavori Pubblici e Comunicazione a Palazzo Madama.
“Dall’audizione abbiamo avuto la conferma che nessun licenziamento è previsto – sottolineano i parlamentari – ma solo un cambio di fornitore di alcuni servizi, che sarebbe attuato con le usuali tutele di reimpiego dei lavoratori: con il blocco delle lavorazioni attuato a Milano ed in altre sedi si rischia di compromettere questo percorso. A suscitare preoccupazione è anche il fatto che non si siano attivate le Prefetture competenti, malgrado siano state sollecitate formalmente, per rimuovere i picchetti, e che il Prefetto di Milano non abbia neppure voluto interloquire con il Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato che lo ha contattato su mandato dell’intera Commissione. Sappiamo che il Ministro del Lavoro segue con attenzione la vicenda, ma ci auguriamo che ci siano interventi immediati per non compromettere il rilancio di un’azienda che stava riconquistando fette di mercato con un importante sforzo per garantire condizioni di lavoro migliori che nel passato”.
“Pertanto riteniamo opportuno nei prossimi giorni ascoltare in Commissione anche il Ministro dell’interno Minniti, per capire le ragioni dell’inerzia delle istituzioni preposte che rischia di danneggiare un’attività che continua ad essere ritenuta strategica per Poste SpA, come confermato nel corso dell’audizione dal rappresentante di Poste, dottor Lasco. Si rischia di compromettere anche investimenti ritenuti necessari” concludono i senatori pd.


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