“Conoscere se e quali iniziative il Governo italiano ha già intrapreso ed intende assumere per accertarsi delle condizioni di salute e processuali dei tre connazionali attualmente detenuti in Guinea e affinché vengano garantite condizioni detentive e processuali rispettose dei diritti civili e delle convenzioni internazionali”. E’ quanto chiede una interrogazione al ministero degli Esteri presentata al Senato dai senatori dem Roberto Cociancich, Andrea Marcucci e Laura Cantini e alla Camera dal deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, in merito alla detenzione in Guinea equatoriale di Fabio Galassi, del figlio Filippo e di Daniel Candio, incarcerati da marzo nel Paese che aveva detenuto per due anni e mezzo l’imprenditore Roberto Berardi, liberato lo scorso luglio.

“Fabio Galassi, esperto di servizi informatici, – è scritto nell’interrogazione – dopo essere stato messo in mobilità dall’azienda per la quale lavorava in Italia, nel 2010 si è trasferito insieme al figlio Filippo in Guinea Equatoriale per curare un progetto di informatizzazione della Tesoreria di quel Paese. Nel corso di cinque anni ha scalato le posizioni all’interno della società General Work, nella quale accanto a capitali italiani esiste una rilevante presenza del governo, guidato dal presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, fino a diventarne CEO. Il 21 marzo 2015, i signori Fabio e Filippo Galassi sono stati arrestati con l’accusa di voler lasciare il Paese portando con sè fondi della General Works. Con i Galassi è tuttora detenuto anche un altro italiano, Daniel Candio, di 24 anni, amico di Filippo Galassi e anche lui dipendente della General Work. “La detenzione dei nostri connazionali – scrivono ancora i parlamentari Pd nell’interrogazione – ormai protratta da oltre cinque mesi in condizioni durissime, presenta numerosi profili di ingiustizia. Le accuse contro i tre risulterebbero non essere state ancora formulate, contrariamente ai principi più elementari del diritto e alle leggi della stessa Guinea, che, prevedono un termine di 72 ore. Le condizioni delle carceri della Guinea equatoriale – come ha potuto testimoniare un altro nostro connazionale, l’imprenditore pontino Roberto Berardi, liberato e tornato in Italia lo scorso luglio dopo una detenzione di due anni e mezzo – sono terribili, e in esse viene praticata spesso la tortura. Considerati i tempi fin qui trascorsi in carcere senza che siano state neppure formulate le accuse, vi è ragionevolmente da temere tempi processuali lunghissimi, tali da far temere seriamente per le condizioni di salute dei due Galassi e di Manuel Candio”.

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