‘Troviamo un pò patetico il balletto tra chi sostiene che il nuovo testo sulle unioni civili sia troppo avanzato oppure troppo prudente. In realtà si tratta di un testo ancora non definitivo, che però contiene numerose modifiche che rafforzano il carattere originario del nuovo istituto giuridico, ma anche le necessarie distinzioni rispetto al matrimonio’.
A dichiararlo sono le senatrici e i senatori del Pd Emma Fattorini, Stefano Lepri, Maria Rosa Di Giorgi, Stefano Collina, Gianpiero Dalla Zuanna, Mauro Del Barba.
‘Tra le novità importanti – proseguono i senatori dem – segnaliamo il riconoscimento dell’unione civile tra persone dello stesso sesso come ‘specifica formazione sociale’; l’impossibilità di contrarre l’unione civile tra minorenni; la mancata instaurazione di un vincolo di affinità verso i parenti del partner e quindi il venir meno del relativo obbligo alimentare; la possibilità di stabilire patti tra le parti relativi alle questioni patrimoniali, in deroga al normale regime previsto nel matrimonio; l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole in quanto genitori e non in quanto unione civile; la mancata conservazione del cognome del partner nel caso di vedovanza; la conferma del divieto di adozione del figlio di terzi’.
‘Altri nodi, a cominciare dalla stepchild adoption, restano aperti; la soluzione prevista nel nuovo testo non ci convince, pur se condividiamo la necessità di riconoscere la piena funzione genitoriale al partner del genitore naturale. Ora il confronto si sposta in Aula – concludono gli esponenti del Pd – ma siamo soddisfatti per aver contribuito alla stesura di un testo certamente più equilibrato, nonostante l’inutile ostruzionismo di alcuni in commissione e grazie alla sensibilità di tutto il PD’.

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