‘Esprimiamo la più convinta e ferma solidarietà all’onorevole Rosy Bindi, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sulle mafie, attaccata strumentalmente dall’Unione degli ordini degli avvocati della Sicilia’. E’ quanto affermano in una nota i senatori del Pd Lucrezia Ricchiuti, Donatella Albano, Corradino Mineo, Franco Mirabelli e il deputato Davide Mattiello.
‘La gestione dei beni confiscati alla criminalità, da parte dell’apposita Agenzia – spiegano i parlamentari – è stata carente sotto molti profili e bene ha fatto la presidente Bindi a sottolineare anche il ruolo non sempre rigoroso e collaborativo di taluni liberi professionisti in questo contesto. Del resto, le affermazioni della presidente Bindi erano riferite all’incredibile vicenda di un incarico di gestione di un bene confiscato a un mafioso, conferito proprio al difensore del mafioso medesimo. La reazione del Consiglio direttivo dell’Unione degli ordini degli avvocati siciliani è dunque del tutto fuori luogo e suona superficiale e auto-assolutoria’.
‘Quanto al ruolo specifico degli avvocati penalisti nella materia della lotta alla mafia, accanto alla grande maggioranza di professionisti leali, v’è una quota minoritaria ma purtroppo significativa che (come dimostrano inchieste recenti) è entrata nell’orbita criminale a pieno titolo’, aggiungono.
‘Preannunziamo pertanto che proporremo a breve un’ interrogazione al ministro competente per conoscere quanti avvocati siano stati cancellati o sospesi dagli albi tenuti dagli ordini provinciali per procedimenti penali a loro carico. Estenderemo peraltro il quesito anche ad altre professioni. Quando la Commissione d’inchiesta chiamerà a deporre in audizione i vertici del Consiglio nazionale forense, siamo certi che questo offrirà la sua più ampia collaborazione’.

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