“La scelta di un centro di produzione Rai a Milano non è estemporanea ma è il portato di decisioni assunte dall’azienda negli anni scorsi e mai realizzate. L’obiettivo è quello di rendere più forte il settore dell’audiovisivo, colpito anche esso dal Covid, ed il cui rilancio è fondamentale. Creare la struttura a Milano non indebolirà il polo romano, ma al contrario consentirà di rafforzare entrambe le strutture. È un’occasione di crescita per tutto il settore. Non si tratta di campanilismi, né di impoverire l’azienda Rai nel suo luogo di produzione principale ma di svilupparla e farla crescere sul territorio, in una realtà produttiva importante come Milano”. Lo dicono i senatori del Pd eletti in Lombardia, Simona Malpezzi, presidente del gruppo dem, Alessandro Alfieri, Eugenio Comincini e Franco Mirabelli.

“C’è stato un ritardo colpevole da parte della dirigenza attuale – proseguono i senatori Pd – nella realizzazione di un progetto che è nato negli anni scorsi, quando precedenti CdA avviarono progetti di sviluppo lungimiranti e moderni. Adesso ci sono i finanziamenti, c’è un grande fermento tra i professionisti del settore, tanto quelli consolidati, quanto i giovani in attesa dell’opportunità giusta per crescere. La legge di riforma della RAI, il cui iter è iniziato al Senato grazie all’impegno del PD, avrà tra i punti qualificanti l’attenzione al mondo audiovisivo in modo da far incontrare domanda e offerta in termini virtuosi, contribuendo così alla coesistenza di due poli, ciascuno con le due specificità  e con il proprio valore. Per questo pensiamo che il progetto del centro di produzione Rai del Portello sia strategico e debba essere realizzato in tempi rapidi: vogliamo tutti una Rai e un servizio pubblico al passo con i tempi, che vivano a pieno titolo nella dimensione multimediale e del digitale”.


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