“Putin non si fermerà, Kyiv ha bisogno più che mai di armi, di munizioni e di un’iniziativa europea che non sia solo d’impulso americano, visto l’impasse che stringe oggi il Congresso e la prospettiva sciagurata che possa vincere il vostro alleato Donald Trump”. Lo ha detto durante il dibattito a Palazzo Madama sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo il senatore del Pd Filippo Sensi, che ha aggiunto: “In Europa è il premier ungherese Orban a fare gli interessi di chi frena sull’Ucraina, nella vostra maggioranza lo fa la Lega e a poco vale dire che poi si vota tutti insieme. Se in un coro c’è una stecca, si sente e i pannicelli delle smentite o delle rettifiche infatti non coprono la vergogna. La vergogna!”

“Questo – ha proseguito il senatore Pd – non è solo un problema interno della maggioranza, ma dell’Italia. Anche noi all’opposizione abbiamo differenze sulla politica estera, ma non siamo al governo del Paese. E d’altra parte, Presidente”, ha ricordato Sensi alla premier, “sulla rendita d’opposizione lei ha preso il ritmo della sua lunga marcia verso Palazzo Chigi, mentre il suo alleato oggi incendiario, ieri sedeva zelante e ubbidiente nel governo Draghi. In vista delle elezioni europee, la pressione russa si farà più forte e subdola e per questo c’è bisogno di nitida chiarezza. Sarà in grado, Presidente Meloni, di assicurarla a Bruxelles domani e nei prossimi mesi?” ha chiesto concludendo il parlamentare dem.


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