Primo sì del Senato al ddl di riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio. I voti a favore sono stati 109, i contrari 77, un astenuto. Il testo passa ora alla Camera per la seconda delle quattro letture previste.
”Una piazza meravigliosa, stupenda. Voglio dire grazie a tutte e tutti voi, ringraziare M5S, Avs, +Europa
per aver sentito l’esigenza di una piazza unitaria. È l’unità che ci da la forza di essere qui insieme: non permetteremo a questo destra di stravolgere la costituzione. Mi appello a tutte le forze di
opposizione: basta divisioni. Teniamoci strette le differenze, che sono importanti se riusciamo a metterle a valore. È un passaggio cruciale della storia italiana e europea. Facciamoci trovare pronti, uniti e compatti”‘. Così Elly Schlein alla manifestazione di Piazza Santi Apostoli.
“Un governo serio dovrebbe pensare a far ‘funzionare’ il Paese, non solo a comandare. E invece
Giorgia Meloni cosa fa? Incapace di affrontare i problemi del Paese cerca di cambiare la Costituzione, affermando che la riforma costituzionale e’ assolutamente necessaria – ha detto Francesco Boccia intervenendo in Aula – Che, anzi, lei non riesce a governare perche’ i lacci istituzionali glielo impediscono. Dopo 3 decreti al mese in 20 mesi di governo? E chissenefrega se l’Italia sara’ ancora piu’ divisa: elezione diretta del Presidente del Consiglio, cosi’ Parlamento, presidente della Repubblica ed equilibrio dei poteri non saranno piu’ di intralcio. E’ un sistema che non esiste in nessun altro paese occidentale e democratico? Non importa. ‘O la va, o la spacca’. Meloni si gioca l’Italia cosi’, alla roulette del casino’ costituzionale. Deve passare a ogni costo. In Parlamento, a colpi di maggioranza, silente, e a forza di tagliole. Anziche’ governare l’Italia – ha concluso Boccia -, siete impegnati a dare fuoco alle polveri, a inseguire e a fabbricare nemici, a inveire ‘contro’. Contro la sinistra che si oppone, contro i giudici che indagano, contro gli studenti che manifestano, contro gli intellettuali che obiettano, contro i giornalisti che scrivono”.