“Condivido e sostengo l’iniziativa del prefetto Emilia Zarrilli di conoscere l’esatta consistenza degli immobili confiscati nella nostra provincia alle organizzazioni criminali. E’ il primo passo per favorire la corretta applicazione della legge n. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, che prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita ai soggetti che possano utilizzarli per fini di utilità sociale e collettiva. Mi attiverò, per i miei compiti, per sollecitare il Ministero competente e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) al fine di favorire un coordinamento con le istituzioni del territorio e le associazioni impegnate quotidianamente nella lotta alla mafia. Riconvertire i beni confiscati per progetti sociali e culturali, nel nome del bene comune e della legalità e nell’interesse dei cittadini è un gesto molto importante per il nostro territorio. La criminalità si combatte attraverso operazioni concrete di contrasto, ma anche attraverso gesti simbolici ed evocativi, in grado di spezzare possibili tentazioni di silenziosa connivenza. L’assegnazione e l’utilizzo di beni confiscati alle mafie rientrano appieno nel raggiungimento di questi obiettivi, unendo per di più l’aspetto pratico, di utilità sociale, con quello simbolico, che fa si che si concretizzi in una reale percezione della presenza dello Stato nel territorio”.

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