‘Finalmente il disegno di legge sulle unioni civili arriva nell’aula del Senato. E’ un altro grande risultato di questa maggioranza’. Queste le prime parole della Senatrice Maria Spilabotte in merito all’avvio della discussione parlamentare della legge sulle unioni civili. Si parte dal testo redatto nella conferenza dei capigruppo, il ddl 2081, a prima firma di Monica Cirinnà e sottoscritto da 70 senatori tra cui, appunto, la Senatrice Spilabotte che prosegue: ‘E’ arrivato il momento che il Parlamento affronti questo tema, sia per adeguarsi al nuovo monito della Cassazione ma soprattutto per risponde alle esigenze di migliaia di coppie. E’ una proposta di legge per dare diritti, doveri e riconoscimenti a chi è unito da un legame affettivo e ha un rapporto di convivenza’. In merito alla questione delle adozioni, la Senatrice Spilabotte spiega: ‘Il disegno di legge non prevede l’adozione semmai è uno sbiadito avvicinamento senza che ci sia il riconoscimento di due mamme o di due papà. Basta con le bugie e la manipolazione dell’informazione: non sono previste le “adozioni per i gay”, per usare un gergo giornalistico che sta facendo presa e scalpore in questi giorni. Nessuna adozione di bambini orfani per le coppie omosessuali è possibile in Italia. Il DDL prevede soltanto la possibilità per il genitore di fatto di adottare il proprio figlio nato da un progetto di coppia, grazie alle tecniche di PMA, esattamente come nascono ogni anno, in Italia e nel mondo, migliaia di figli di coppie uomo-donna sterili, grazie alle stesse tecniche! Con la differenza che alla coppia uomo-donna nessuno propone al genitore di fatto di adottare il proprio figlio: a loro viene attribuito alla nascita, punto e basta, come se niente fosse. Quello che contempla il progetto di legge sulle unioni civili è una semplice e blanda adozione non legittimante, che permette di tutelare bambini nati nella coppia, desiderati dalla coppia, fatti nascere dalla coppia, cresciuti ed amati dalla coppia, per una piena uguaglianza di fronte alla legge. E’ giusto confrontarsi su questo tema, ma senza pregiudizi: le modifiche eventuali ci potranno essere ma solo se nell’interesse dei diritti dei bambini e soprattutto delle famiglie che da anni attendono questo provvedimento’.

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