Per questo ho presentato un ddl
‘Ho già chiamato Efe Bal e le ho espresso la mia solidarietà. Ha ragione: è giunto il momento che anche in Italia i lavoratori del sesso abbiano diritti e doveri, che possano pagare le tasse ed accedere alla pensione. E’ per questo che ho presentato un disegno di legge al Senato, che è stato per ora sottoscritto dai colleghi democratici Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, Sergio Lo Giudice, Pasquale Sollo, Monica Cirinnà, Alessandra Mussolini (Fi), Alessandra Bencini e Lorenzo Battista (M5S), per la ‘regolamentazione del fenomeno della prostituzione’. Lo dice la senatrice del Pd Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro. ‘La mia proposta di legge – spiega Spilabotte – riconosce l’importanza e le conquiste della legge Merlin, per cui mai più case chiuse in Italia, veri e propri lager. Purtroppo dopo 55 anni il fenomeno è cambiato: nel nostro Paese, dove prostituirsi non è reato, investono più di 60 cartelli malavitosi. Il ddl parte proprio da qui: lo sfruttamento della prostituzione, il racket e la tratta degli esseri umani vanno repressi e puniti anche più duramente di oggi e anche sul fronte patrimoniale. Così come va aiutato chi vuole uscire dal ‘giro’. Ma chi, in modo libero e consapevole, decide di svolgere il lavoro del sesso a pagamento, anche in cooperativa con altre prostitute e o prostituti, deve poterlo fare, iscrivendosi alla Camera di commercio, pagando le tasse e potendo accedere alla pensione. Già molti tribunali hanno emesso sentenze in tal senso. Il concetto fondamentale è che bisogna passare dalla tolleranza del fenomeno alla sua regolamentazione legale, sotto tutti i profili. Io mi auguro che questo ddl – conclude Spilabotte- redatto con l’apporto di tutti i soggetti interessati, dalle associazioni che operano contro la tratta a quelle delle prostitute e dei prostituti, possa presto essere esaminato dal Senato’.

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