‘Al mio ingresso in Senato, sono alla prima legislatura, un giornalista mi chiese a cosa volevo lavorare e io ho risposto: regolamentare il lavoro dei sex worker, per restituire insieme dignità, diritti e doveri a chi sceglie liberamente di prestare servizi sessuali. Ho messo a punto il mio disegno di legge attraverso il confronto con chi vive il fenomeno sulla sua pelle, con le associazioni di settore e anche con i clienti. Il punto di partenza è il contrasto alla tratta, allo sfruttamento degli esseri umani, alla prostituzione minorile e agli affari dei 60 cartelli malavitosi che in Italia proliferano sull’ambiguità di ciò che non è né vietato né davvero consentito’. Lo dice la senatrice del Pd Maria Spilabotte, prima firmataria di un disegno di legge sottoscritto da 25 senatori di tutti i gruppi, eccetto la Lega.
‘La legge Merlin è stata una buona legge – prosegue Maria Spilabotte – perché è riuscita a cancellare lo sfruttamento di Stato delle prostitute. Ora è necessario andare oltre per riconoscere diritti a chi fa questa scelta e per questo il mio ddl si propone di contrastare meglio la tratta e lo sfruttamento e di regolamentare l’esercizio della professione, attraverso la possibilità di zoning, ma anche nelle abitazioni e anche in cooperativa. Per i sex worker propongo doveri, come l’iscrizione ad un registro, il pagamento delle tasse, controlli medici e l’uso del profilattico, ma anche diritti, come l’accesso alla contribuzione e alla previdenza sociale. Con l’avvio di questa iniziativa trasversale con l’onorevole Pierpaolo Vargiu (Sc), che vede coinvolti 70 parlamentati, auspichiamo di arrivare al più presto ad una legge di regolamentazione della prostituzione’.

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