Io sono assolutamente favorevole alla legge della ministra Carrozza sulle scuole di specializzazione in area medica: ha portato una rivoluzione del ‘merito’, stabilendo per l’accesso un concorso nazionale, espletato da una commissione nazionale, che darà luogo ad una graduatoria anch’essa nazionale, scardinando in questo modo le baronie locali.
Il mio emendamento 6.13 al decreto ‘milleproroghe’, che comunque è stato dichiarato inammissibile, era finalizzato solo a garantire l’applicazione graduale di queste nuove e sacrosante regole: vogliamo penalizzare due volte quei giovani medici che, a distanza di pochi mesi dal concorso 2014, ancora non sanno quali saranno i criteri e i punteggi e neanche come saranno organizzate le scuole di specializzazione? E’ una richiesta che avevano fatto proprio i giovani medici in Parlamento. Un concorso di specializzazione vale una carriera e non si prepara in un mese. In questo Paese le regole vanno cambiate, ma con chiarezza e tempi certi. Da parte mia non c’è alcun tentativo di procrastinare l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali, ma solo un’attenzione alla vita delle singole persone.

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