“Il PD è in prima linea per contrastare l’incivile pratica delle dimissioni in bianco, brutta abitudine sulla base della quale al lavoratore, e più spesso alla donna lavoratrice, si chiede di firmare una lettera di dimissioni al momento dell’assunzione. Una lettera che può essere successivamente utilizzata dal datore di lavoro: il più delle volte in caso di gravidanza, ma anche per una malattia prolungata o per la partecipazione ad uno sciopero. Un emendamento a prima firma della collega di Partito e di aula Maria Grazia Gatti stabilisce che vengano previste modalità semplificate per garantire la data certa nonché l’autenticità della manifestazione di volontà del lavoratore sulle dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. In pratica l’emendamento cerca di coniugare le due esigenze attuali: le imprese chiedono una normativa semplice e non onerosa dal punto di vista burocratico; i sindacati auspicano una forma di tutela verso eventuali abusi. La proposta tiene insieme le due richieste, che semplifica le procedure per il contrasto alle dimissioni in bianco, garantendone però l’accertamento delle reali volontà della lavoratrice. Una norma che punta a risolvere non solo un problema culturale ma anche di diritti e doveri. Un piccolo passo per la politica ma un grande passo per i lavoratori. Basta dimissioni in bianco’.

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