Maria Spilabotte ha sottoscritto l’interrogazione presentata dal collega Barozzino e condivisa anche da altri parlamentari PD e di SEL rivolta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla questione della fusione Fiat-Chrysler. ‘L’operazione portata avanti con FCA presenta alcuni aspetti poco chiari e sui quali vogliamo fare luce. A parte l’aspetto storico-sociale: la Fiat è un’azienda che ha dato tanto al nostro Paese, ma è vero anche il contrario. Lo Stato ha sempre cercato di aiutare la Fiat ad essere competitiva. Il progetto messo in atto da Marchionne rischia di provocare che alla fine tutti i profitti finiranno in capo alla holding in Inghilterra, dove la tassazione è nulla, mentre i costi in capo all’operativa italiana. In un momento difficile e delicato per l’Italia, un gettito di 4 miliardi era molto importante, basti pensare che tale cifra corrisponde alla copertura dell’Imu. Per questo non può bastare un semplice impegno generico da parte del management di Fiat, che hanno dichiarato di voler riattivare gli stabilimenti in Italia che sono in cassa integrazione soprattutto poichè alle dichiarazioni non sono ancora seguiti impegni precisi, concordati e sottoscritti. Abbiamo chiesto al futuro Ministro di sapere se non intenda pronunciarsi nell’immediato sull’operazione FCA per verificare la regolarità di tutti gli aspetti del progetto, compresi quelli fiscali, per verificare da subito quali saranno gli effetti sul terreno produttivo ed occupazionale e quali saranno i costi che subiranno i lavoratori in seguito alla nascita della FCA’.

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