“Abbiamo depositato un nuovo emendamento anti-delocalizzazioni al testo del dl Aiuti bis con cui vogliamo rendere più rigida la norma che tutela i lavoratori dalle iniziative unilaterali delle imprese che intendono procedere alla chiusura di uno stabilimento sul territorio nazionale”. Lo rende noto il senatore Antonio Misiani (Pd), primo firmatario dell’emendamento con le colleghe dem Tatjana Rojc e Anna Rossomando.

“Tra i provvedimenti previsti dalla norma – spiega il senatore – c’è l’innalzamento del 1000 per cento dell’obbligo contributivo a carico dell’impresa, in caso di mancata sottoscrizione del piano da parte delle organizzazioni sindacali. Viene esteso da 30 a 120 giorni il termine entro il quale il piano di limitazione delle ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura sia discusso con le rappresentanze sindacali. Si introduce l’impossibilità di procedere ai licenziamenti collettivi da parte del datore di lavoro in caso di mancanza di presentazione del piano o qualora il piano non risponda ai requisiti di legge”.

“In caso di riduzione di personale superiore al 50 per cento di quello impiegato mediamente nell’ultimo anno – aggiunge la senatrice Rojc – l’impresa è tenuta alla restituzione di ogni aiuto, vantaggio o contributo finanziario pubblico di cui abbiano beneficiato nei precedenti 5 anni gli stabilimenti oggetto di cessazioni o ridimensionamenti percepiti”.


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