“Il ddl delega che abbiamo approvato in Senato è una riforma importante e ambiziosa per dare risposte e rafforzare le tutele a oltre 3 milioni di cittadine e cittadini, che dimostra la volontà e l’ambizione del Parlamento e del governo, anche in interlocuzione con l’Ue con il Pnrr. E’ un’ambizione che da adesso in poi dovrà essere espressa nella scrittura nei decreti legislativi e nell’attuazione dei principi della delega, che avrà bisogno di altri provvedimenti di riforma e di altre risorse. Da domani saremo chiamati tutti insieme a fare in 20 mesi quello che non abbiamo fatto in 20 anni e lo faremo solo se saremo consapevoli dei limiti che hanno rallentato finora l’allargamento delle tutele per le persone con disabilità negli ultimi decenni”. Lo ha detto il senatore Tommaso Nannicini, capogruppo del Pd nella commissione Politiche Ue.
“Il primo limite – ha detto Nannicini – è che spesso governo, Stato centrale, Inps, regioni e comuni hanno avuto modi diversi di farsi carico delle stesse responsabilità, quindi ci attende un forte lavoro di coordinamento e semplificazione. Il secondo limite è che il nostro sistema di welfare lascia spesso le famiglie da sole come ammortizzatore sociale di ultima istanza. Il terzo limite è che troppo spesso lasciamo da solo il terzo settore. La pietra angolare della legge delega è la Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità. La nostra bussola devono essere i diritti delle persone: alla vita indipendente, alla piena inclusione sociale, educativa e lavorativa. Le risposte devono essere davvero incentrate sulla persona e sul progetto personalizzato e per far questo occorreranno più risorse umane, tecnologiche, economiche. Per questo con i colleghi Laus e Fedeli abbiamo presentato un ordine del giorno perché l’attuazione sia fatta a fronte di una valutazione chiara anche delle risorse che servono e che nessun diritto acquisito delle platee esistenti venga intaccato. La vita delle persone, i loro bisogni e i loro sogni devono essere al centro”,


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