Oggi si è svolto un importante momento di dialogo, condivisione e confronto sul tema della riforma dei patronati, promosso dal Sen. Tommaso Nannicini, Presidente della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, tra il Min. Andrea Orlando, i membri della Commissione, i patronati e i vertici degli enti gestori.
“Dentro il documento che abbiamo discusso c’è un’idea di welfare – sottolinea il senatore Nannicini. La relazione ‘Verso una riforma dei patronati’, approvata all’unanimità in Commissione, è frutto di un lungo lavoro corale di analisi e proposta che parte dalla necessità per il Paese e per i nostri territori di una rete di servizi e di relazioni di comunità che siano base solida per un sistema integrato di welfare di prossimità, che è ben interpretato e implementato dai Patronati.”
“A noi – continua Nannicini – piace una politica che guardi più ai risultati che agli annunci e che pensi più ai bisogni delle persone rispetto ai commi e ai decreti. Non si può vivere di soli annunci o di soli commi, senza pensare all’infrastruttura sociale su cui quei decreti e quei commi devono poggiare. Spesso parliamo di universalismo selettivo e del fatto che il nostro welfare debba ispirarsi a principi di universalismo selettivo, ma non possiamo costruirlo senza una rete di prossimità e senza qualcuno che ti guidi nella giungla dei diritti. Dobbiamo partire da come valorizzare questa attività partendo da due parole d’ordine: semplificazione e valorizzazione. Se i patronati devono rendere facile la vita di persone, soprattutto di chi si trova in un momento di difficoltà, noi abbiamo la responsabilità di rendere facile la vita dei patronati, evitando paletti che rendano difficile lo svolgersi di un’attività di welfare diffuso. Serve un sistema di finanziamento certo che renda possibile programmare e fare investimenti. Rendere più semplice e meno farraginosa l’attività di ispettorato, puntando su una maggiore fruibilità e condivisione dei dati, oltre alla digitalizzazione dell’attività dei patronati e dei controlli “.
“Dietro questa maggiore valorizzazione, dietro l’assistenza e l’accompagnamento delle persone – conclude il senatore dem –  c’è anche un’idea diversa del ruolo che i patronati devono avere in un welfare che cambia. Per fare ciò, il dialogo che si è instaurato tra governo, politica, enti gestori e patronati è fondamentale per costruire insieme un nuovo welfare che possa partire proprio dall’integrazione tra politiche passive di garanzia del reddito e politiche attive di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro. Se vogliamo costruire il welfare e la visione sociale del futuro, la politica deve trovare il coraggio per un fare un nuovo patto con il patronato per il welfare del futuro”.


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