“Abbiamo approvato oggi la legge di delegazione europea 2021 e le due relazioni sulla partecipazione. Questa legge ci dà la misura di come le decisioni europee abbiano conformato le nostre scelte politiche così a fondo da non poter essere più distinte dalle scelte di politica interna che andiamo a compiere. Parlare oggi di tetto al prezzo del gas o di nucleare, di lotta alla criminalità organizzata o della gestione dei flussi migratori, significa ragionare in termini europei, in termini quindi di scelte comuni, alle quali l’Italia concorre a tutti gli effetti. La legge di delegazione serve a recepire tempestivamente la normativa europea e ad evitare procedure di infrazione, visto che la somma che abbiamo già versato per questo motivo è di 750 milioni di euro. Importanti anche le relazioni, visto che nel Consiglio del 23 e 24 giugno ci siamo impegnati a fornire ulteriore sostegno militare e anche una adeguata assistenza finanziaria e si sono create anche le condizioni per agevolare le esportazioni di prodotti alimentari dell’Ucraina. Al Consiglio europeo si è parlato anche di allargamento e, se siamo stati lieti del riconoscimento dello status di candidato a UCRAINA e Moldova”. Cosi il senatore del PD Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche Ue. “Un tema importante – prosegue Stefàno – riguarda il ruolo della Bce, chiamata a disegnare un meccanismo che valga ad assicurare che la politica monetaria possa svolgere il suo fondamentale anche in questi tempi straordinari in cui l’aggressione russa sta determinando l’aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione. Siamo aperti alle novità che la Conferenza sul Futuro dell’Europa ha prefigurato per dare delle risposte alle domande dei cittadini. L’Unione della Salute e l’Unione dell’Energia devono essere tra le priorità future dei nostri Stati e il ruolo dei nostri Parlamenti deve essere centrale”.


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