“Con la firma del decreto attuativo che

stabilisce le linee guida e gli indirizzi per i requisiti e gli
standard minimi di qualità per l’attività oleoturistica, ora il
comparto olivicolo-oleario potrà mettere in atto un’offerta
enogastronomica ed esperienziale sempre più qualificata simile a
quella enoturistica. Un obiettivo che mi ero posto per questa
legislatura e sono contento sia stato centrato. Avevamo l’obbligo
di dotare il Paese di una norma sull’oleoturismo, così come
quella sull’enoturismo, poiché sono due degli asset strategici
del made in Italy che possono aiutare a diversificare il reddito
dei produttori e dell’offerta turistica, pilastri su cui
investire per la crescita dei territori”. Lo dice in
un’intervista a “Terra e Vita” il senatore del Pd Dario STEFÀNO,
presidente della Commissione Politiche Ue e primo firmatario
delle norme sull’oleoturismo.
“Queste norme- spiega STEFÀNO- possono portare concreti
vataggi economici agli agricoltori. Come è stato per i vignaioli,
si ha la possibilità di affiancare alla produzione le attività di
accoglienza, le esperienze negli uliveti, le degustazioni degli
olii con il relativo beneficio economico e aumento del reddito.
La filiera può entrare con le sue attività anche nel settore del
turismo, un’opportunità di crescita e sviluppo del settore
realmente importante. Oltre a prevedere personale qualificato e
formato, le linee guida garantiscono qualità nell’offerta
esperienziale complessa che l’oleoturismo è in grado di offrire e
serve la formazione degli operatori. Le Regioni ora possono e
devono fare la differenza, spero non si verifichi quanto accaduto
con la norma sul turismo del vino”.


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