di Francesca Puglisi e Andrea Marcucci
Qualcuno ironizzava, qualcun altro non ci credeva e invece, come promesso, il governo Renzi sta procedendo spedito verso la stabilizzazione degli insegnanti di sostegno e una scuola a zero precarietà per assicurare la continuità didattica necessaria ad innalzarne la qualità. Si tratta di un’operazione che nessun esecutivo ha mai fatto, nè è mai stato capace di fare, in Italia e segna indubbiamente un punto di svolta nel funzionamento del sistema scolastico del nostro Paese.
Assumere a tempo indeterminato 29mila docenti, 4600 amministrativi, 620 presidi, su posti certi e disponibili, è quindi una notizia positiva che fa cambiare verso al mondo della scuola, a partire dalla stabilizzazione degli insegnanti.
Ora occorre continuare per fare in modo che il sistema dell’istruzione del nostro Paese venga riformato a fondo, puntando sull’attenzione al merito e alla valorizzazione delle professionalità.
Un modo per adeguare i livelli della scuola italiana agli standard dei Paesi più avanzati, che da anni investono nel capitale umano.