I senatori del Pd Stefano Vaccari, capogruppo in Commissione Ambiente, Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente, Marco Filippi, capogruppo in Commissione Lavori Pubblici, Daniele Borioli e Rosaria Capacchione, segretaria della Commissione Giustizia hanno scritto ai ministri dei trasporti, dell’ambiente e della Pa per chiedere un’immediata modifica del decreto legislativo sulla gestione dei dati di circolazione e proprietà dei veicoli. Secondo i senatori dem, lo schema di decreto legislativo, ora all’esame delle commissioni parlamentari per l’espressione dei pareri di competenza, “oltre a ripristinare condizioni di incertezza in merito alla radiazione per esportazione renderebbe più ardua la lotta ai traffici illeciti di rifiuti”.
“Nel nostro Paese – spiega il senatore del Pd Stefano Vaccari – sono gravi i fenomeni di illeciti legati alla radiazione degli auto e motoveicoli dal Pubblico Registro Automobilistico: non sempre il veicolo radiato viene reimmatricolato all’estero, in certi casi nemmeno esportato, andando ad eludere la normativa fiscale, di responsabilità civile ed ambientale. I veicoli radiati spesso vengono reimmatricolati all’estero, ma continuano a girare in Italia a scopi illeciti o per eludere il pagamento del bollo; oppure vengono realmente esportati, ma solo per alimentare i mercati illeciti di pezzi di ricambio, oppure vengono cannibalizzati sul territorio italiano, sempre per attività illegali legate alla gestione dei rottami e dei rifiuti ferrosi. Per contrastare questo fenomeno la legge di stabilità 2015 (comma 548) aveva introdotto norme per scoraggiare la radiazione per esportazione di autovetture. L’approvazione dello schema di decreto legislativo che ora stiamo esaminando nelle Commissioni riscrive l’articolo 103 del Codice della Strada dal titolo ‘Obblighi conseguenti alla cessazione della circolazione die veicoli a motore e dei rimorchi’, ripristinando di fatto le norme precedenti, rendendo più ardua la lotta ai traffici illeciti di rifiuti. Per questo – conclude Vaccari – chiediamo ai ministri un intervento tempestivo di modifica”.


Ne Parlano