‘Le parole pronunciate dal Ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina, ieri in Puglia per l’emergenza Xylella fastidiosa dopo l’embargo francese sulle specie vegetali a rischio batterio, sono state nette e di grandissima responsabilità ma, soprattutto, sgomberano il campo da ogni strumentalizzazione e ribadiscono, se mai ve ne fosse bisogno, un impegno esplicito del Governo nazionale anche in relazione all’incresciosa vicenda francese’. Lo dichiara il senatore Pd Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd Commissione Industria, a proposito della visita effettuata dal titolare del Ministero delle Politiche Agricole ieri in Puglia per l’emergenza Xylella.
“Come già ho avuto modo di ribadire di recente, e come detto dallo stesso Ministro – spiega Tomaselli – è necessario bloccare quanto prima l’espansione di questo vero e proprio ‘flagello’ che sta minando il paesaggio, l’ambiente e l’economia del nostro territorio. E’ per questo che si rende quanto mai urgente dare attuazione, senza più indugi, al Piano che è stato di recente definito ed approvato e che va immediatamente realizzato nelle sue linee d’azione principali. Il tutto, con l’obiettivo di scongiurare sia l’espansione del batterio sia di iniziare a farlo arretrare laddove è già presente. Condividiamo l’appello del Ministro Martina all’impegno comune ed alla compattezza tra tutti in soggetti interessati, a partire dalle istituzioni locali, dagli operatori e dai coltivatori danneggiati da tale patologia, i quali, tuttavia, avranno chiaramente bisogno di essere sostenuti in questa drammatica vicenda da interventi legislativi di sostegno. E penso, dunque, alla possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà; ma per fare questo, è necessario inserire anche le fitopatie tra le cause per le quali poter dichiarare lo stato di calamità naturale. ed è proprio sull’estensione dei benefici per le calamità naturali alla colture colpite da fitopatie che in Senato abbiamo già depositato appositi emendamenti. Va da sé, infine, che, affinché gli sforzi delle Istituzioni non risultino vani, è necessario che sin da subito gli stessi produttori inizino ad attivarsi con le buone pratiche agricole. Solo uniti – conclude il senatore Pd – sarà possibile debellare una malattia che ha già disseccato migliaia di olivi salentini e azzerato il reddito di centinaia di aziende olivicole, cooperative e frantoi in un’area che da sempre ha nell’olivicoltura la principale attività economica”.
“Come già ho avuto modo di ribadire di recente, e come detto dallo stesso Ministro – spiega Tomaselli – è necessario bloccare quanto prima l’espansione di questo vero e proprio ‘flagello’ che sta minando il paesaggio, l’ambiente e l’economia del nostro territorio. E’ per questo che si rende quanto mai urgente dare attuazione, senza più indugi, al Piano che è stato di recente definito ed approvato e che va immediatamente realizzato nelle sue linee d’azione principali. Il tutto, con l’obiettivo di scongiurare sia l’espansione del batterio sia di iniziare a farlo arretrare laddove è già presente. Condividiamo l’appello del Ministro Martina all’impegno comune ed alla compattezza tra tutti in soggetti interessati, a partire dalle istituzioni locali, dagli operatori e dai coltivatori danneggiati da tale patologia, i quali, tuttavia, avranno chiaramente bisogno di essere sostenuti in questa drammatica vicenda da interventi legislativi di sostegno. E penso, dunque, alla possibilità di accedere al Fondo di Solidarietà; ma per fare questo, è necessario inserire anche le fitopatie tra le cause per le quali poter dichiarare lo stato di calamità naturale. ed è proprio sull’estensione dei benefici per le calamità naturali alla colture colpite da fitopatie che in Senato abbiamo già depositato appositi emendamenti. Va da sé, infine, che, affinché gli sforzi delle Istituzioni non risultino vani, è necessario che sin da subito gli stessi produttori inizino ad attivarsi con le buone pratiche agricole. Solo uniti – conclude il senatore Pd – sarà possibile debellare una malattia che ha già disseccato migliaia di olivi salentini e azzerato il reddito di centinaia di aziende olivicole, cooperative e frantoi in un’area che da sempre ha nell’olivicoltura la principale attività economica”.