‘L’Italia deve cogliere la sfida e affrontare un cambiamento di paradigma del modello energetico, con un aggiornamento della Strategia energetica nazionale licenziata dal governo Monti. Mentre l’Ue indica al 2050 la frontiera dell’energia carbon free, sono maturi i tempi per riconoscere nel nostro Paese centralità alle fonti rinnovabili, sulle quali si è investito con un notevole sforzo anche dei cittadini, e assumere senza ideologismi la necessità dell’efficienza e delle altre fonti per garantire al nostro sistema energetico nazionale sicurezza e autonomia. Sono questi i punti salienti della mozione della maggioranza che è stata approvata oggi dall’Aula del Senato e con la quale abbiamo voluto indicare al governo una visione d’insieme, anche a partire dalle situazioni contingenti della centrale di Civitavecchia e del rigassificatore di Trieste’. Lo dice il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo del Pd nella Commissione Industria, che oggi è intervenuto nell’Aula in dichiarazione di voto per il gruppo. ‘La nuova Strategia energetica nazionale – prosegue Tomaselli – deve superare il paradosso del nostro modello energetico che vede, da un lato, fiorire le rinnovabili grazie a cospicui investimenti, dall’altro chiudere finalmente per sovracapacità le centrali più obsolete alimentate a combustibili fossili, ma nel contempo le nostre piccole e medie imprese sostenere costi dell’energia proibitivi e il Paese importare energia. Oggi è maturo un passaggio di paradigma del sistema energetico nazionale e su questo l’Italia può fondare la sua nuova competitività’.

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