‘Buona pratica utile anche per legge sulle calamità, in discussione alla Camera’
‘Dopo essere stato colpito dal sisma e dall’alluvione, con la rottura degli argini di Secchia, Panaro e Po, il Comune di Bomporto ha realizzato un piano del rischio idraulico, sulla base del quale l’amministrazione ha cambiato anche il piano regolatore. Si tratta di una ‘buona pratica’ da replicare e diffondere, perché insegna la resilienza ai cambiamenti climatici. E’ per questo che oggi abbiamo presentato al Senato questa esperienza, anche perché può essere utile ai fini della nuova legge sulle calamità naturali in discussione alla Camera’. Lo dice il senatore del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente ed eletto a Modena, che oggi ha presieduto il convegno ‘Dopo il terremoto e l’alluvione: come cambia la pianificazione territoriale. Il case history di Bomporto (Mo), una città del vino resiliente’. Alla presentazione del progetto hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello, il Capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio, il presidente dell’Ispra Bernando De Bernardinis e il sindaco del Comune di Bomporto Alberto Borghi.
Carla Ferrari, progettista del piano strutturale comunale di Bomporto, e Paolo Mignosa, dell’Università di Parma, hanno spiegato i contenuti dello Studio Idraulico e le sue ricadute. L’ateneo parmense ha realizzato una mappatura di scenari di allagamento conseguenti alla rottura degli argini, che consente di calcolare i tempi e l’andamento di un allagamento, di costruire una mappa del rischio idraulico, di creare un archivio di simulazioni utile alla protezione civile e all’amministrazione comunale. L’esito principale è stato il cambiamento del piano strutturale del Comune, che ha deciso di evitare nuovi insediamenti produttivi in un’area impossibile da salvare in caso di inondazione e di vincolare, in un’altra zona, la realizzazione di un nuovo abitato a quella di un argine.
‘La scelta di Bomporto – ha detto il capo della protezione civile Curcio – è lungimirante, Serve un’azione nazionale fuori dalle emergenze’. E Vaccari ha concluso: ‘Quella di Bomporto è un’esperienza che si può e si deve replicare per aumentare la capacità dei territori di reagire ai cambiamenti climatici, cioè di essere resilienti’.

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