‘L’inquinamento marino da parte dei rifiuti galleggianti, adagiati sulle spiagge e sui fondali e anche quelli ormai invisibili frammenti, dei quali la maggioranza di plastica, è un’emergenza assoluta, come registra oggi la Goletta Verde di Legambiente, in una ricerca inedita svolta in collaborazione con ISPRA durata le ultime due stagioni estive. L’origine dei rifiuti è soprattutto urbana e domestica, poi industriale, quindi della pesca, e non risparmia nessun paradiso del nostro mare e ovviamente le foci dei due principali fiumi italiani, Po e Tevere. I dati ci consegnano un quadro preoccupante, ma una consapevolezza nuova sugli impegni presenti e futuri, a partire dall’attuazione della Direttiva sulla Marine Strategy, ben avviata dal Ministero dell’Ambiente, ad alcune importanti soluzioni già inserite nell’eco-collegato, ora all’esame della Camera, come la ‘crescita blu’ per la nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile’. Lo dice il senatore del Pd Stefano vaccari, segretario della Commissione Ambiente.
‘La dispersione in mare dei rifiuti di plastica urbani e domestici – prosegue Vaccari – si combatte con la prevenzione nella produzione dei rifiuti, con il sostegno e incentivo alla raccolta differenziata, con penalità sulle discariche, e con maggiori controlli all’uso illegale degli shopper di plastica non compostabile, vietati gia da alcuni anni. Nel collegato ambientale è prevista inoltre la possibilità di individuare aree nei porti in cui raggruppare i rifiuti raccolti durante la pesca, con un’opera anche di sensibilizzazione. Abbiamo infine introdotto, per i comuni che ricomprendono le isole minori, un contributo di sbarco da finalizzare ad una migliore gestione dei rifiuti nei periodi estivi, in un’ottica di differenziazione, recupero e riciclo. Per non parlare degli incentivi alle imprese che scelgono l’Economia circolare per ricoverntire cicli produttivi, ridurre ulteriormente i rifiuti e a considerarli nuova materia.’

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