“Ringrazio tutti coloro che
hanno lavorato per la condivisione di una mozione che punta
a sostenere la difesa delle donne dalle violenze sessuali
che si consumano sotto l’effetto di droghe. La convergenza
delle forze politiche non era un fatto scontato, il Pd vota
a favore del dispositivo e si astiene sulle premesse, il
nostro unico assillo e’ quello della tutela dei diritti
delle donne e della loro liberta’. Il nostro si’ convinto va
al fatto che le donne vanno aiutate, nel processo, a provare
di aver subito l’effetto delle sostanze stupefacenti che
riducono lo stato consapevolezza e di cui e’ difficile
trovare tracce, refertarle e conservarle per il processo.
Bene questo impegno, bene la campagna di sensibilizzazione
per parlare agli adolescenti di consapevolezza, bene la
banca dati, anche se attendiamo ancora i decreti attuativi
della legge sulle statistiche in materia di violenza contro
le donne”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Valeria
Valente, componente della Bicamerale femminicidio, che ha
sottolineato: “il nostro pensiero oggi va a Gisele Pelicot e
a quello che deve aver passato”. Il centro “della nostra
attenzione in materia di violenza sessuale – ha sottolineato
Valente – deve essere il consenso. Ieri la Cassazione ha
annullato una sentenza in cui, pur riconoscendo la violenza
sessuale, c’era stata assoluzione per l’uomo perche’ la
donna, Barbara D’Astolto, aveva impiegato 20-30 secondi a
reagire all’assalto dell’aggressore. Ora confidiamo nel
processo di Appello. La libera formazione del consenso puo’
essere inibita in tanti modi, non solo a causa delle droghe,
anche per paura. Chiediamo dunque alla maggioranza uno
sforzo, lo stesso che abbiamo fatto noi oggi e che molte
volte ha prodotto un risultato positivo su questo tema in
queste aule. Guardiamo al cuore del problema, scriviamo
nell’articolo 609 bis del Codice penale che senza consenso
e’ sempre stupro. Esiste questa presunzione per la
violazione di domicilio, non esiste per la violazione del
corpo di una donna”.