“Stiamo discutendo gli emendamenti senza avere alcun dialogo con la
maggioranza: nessuno interviene, nessuno risponde nel merito, oggi abbiamo per la prima
volta sentito la voce della ministra, che ha provato ad argomentare le ragioni con le
quali hanno riscritto la parte principale di questa riforma, dando vita a una scelta
ancora più complicata e contraddittoria di quella precedente. Quindi un pasticcio sul
pasticcio”. Così Valeria Valente, senatrice Pd componente della Commissione Affari
costituzionali, nel giorno dell’ok all’emendamento del governo all’articolo 3 del testo
costituzionale sul premierato, che interviene sull’articolo 92 della Costituzione
prevedendo l’elezione diretta del presidente del Consiglio: l’emendamento che ha avuto
il via libera oggi introduce il tetto di due mandati per il premier eletto, il
conferimento della possibilità di revoca dei ministri al capo dello Stato su proposta
del premier e l’eliminazione della soglia del 55% dei seggi come premio di maggioranza.
“Noi – aggiunge Valente – non solo non stiamo facendo nessun tipo di ostruzionismo, ma
stiamo nel merito di ogni singolo emendamento per argomentare il nostro ‘no’ convinto a
questa riforma, che continua a essere scellerata, irresponsabile, che mortifica il
ruolo del Parlamento, dei cittadini e soprattutto limita i poteri del presidente della
Repubblica, che è l’unico organo in questo contesto difficile di partecipazione
democratica che è stato sempre avvertito come una figura super partes e di garanzia per
l’intero equilibrio costituzionale”


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