Valeria Valente, senatrice Pd, dopo la vittoria di Elly Schelin nella corsa alla segreteria nazionale si è aperto uno scontro tra una parte del Pd campano e il governatore De Luca: una sorta di opposizione interna. Lei da che parte sta?

-Il tema non è aprire una sfida interna contro De Luca, che è il presidente del Pd che guidata Regione. La sfida è aprire una riflessione politica generale. De Luca, anche per sua indole, tende ad una concentrazione della responsabilità e ad un esercizio spesso solitario della leadership. Con uno stile che alcune volte fatico ad apprezzare. Ma il punto è che questo è potuto accadere anche perché è mancato un partito radicato e autorevole che facesse da contrappeso e da stimolo al governo regionale. De Luca. di fatto, ha colmato un vuoto dovuto ad un Pd tante volte assente».
È d`accordo con il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola quando sostiene che il lavoro svolto da De Luca andrebbe riconosciuto in primis dal Pd?
«Il piglio pragmatico e il tratto riformista che De Luca esprime sono un valore per il Pd e soprattutto per i campani. La gestione del Covid la battaglia contro l`autonomia differenziata del ministro Caideroli, la rivendicazione della dignità del Sud, insieme a cose semplici come il trasporto gratuito per gli studenti, credo siano nel ricordo di tutti. Condivido la necessità di rivendicare i buoni risultati dell`azione dì governo, ma da un partito forte e autonomo mi aspetto anche la capacità di incalzare e indirizzare quando necessario».
Terzo mandato per il governatore: quale la sua posizione in merito?
«È una questione nazionale e deve vedere contemperati in modo equilibrato due elementi, la durata del mandato con poteri e responsabilità in carico ai presidenti di Regione. Il punto è comprendere che parliamo di una carica monocratica e, per questo, non paragonabile a molte altre spesso chiamate a confronto».
Da sostenitrice di Bonaccini alla corsa congressuale, conte valuta e giudica le scelte della neo segretaria Schlein?
«I commissariamenti non sono mai scelte facili. Sono certa però che oggi, nel nostro territorio. possano rappresentare un`occasione proficua di rilancio, soprattutto se intesi in maniera rigorosa e profonda. Ho la fortuna di conoscere bene Misiani e Camusso, straordinari colleghi in Senato, e so che lavoreranno in questa direzione, mettendo a disposizione il loro spessore politico e umano, sapendo tenere insieme tutte le spinte migliori dentro e fuori il Pd. E lo stesso augurio è sul piano nazionale. Comprendo le ragioni che hanno spinto Schlein a mostrare un piglio deciso in questo nuovo avvio, anche spinta dallo straordinario entusiasmo delle primarie. Continuo a credere, però, che la forza del Pd stia nel tenere insieme le culture politiche che lo hanno fondato e la sua naturale aspirazione di governo. Mai potremmo accontentarci di battaglie minoritarie o di testimonianza».
Come valuta fino ad ora l`operato del sindaco Manfredi?
«Manfredi paga la pesante eredità di dieci anni di cattivo governo e sta affrontando in modo strutturale le criticità dell`amministrazione. A partire dalle due grandi sfide: quella del rilancio della macchina amministrativa e del risanamento dei conti. Allo stesso tempo, finalmente, si intravede una visione lungimirante per Napoli: penso per esempio agli investimenti nell`innovazione e nella ricerca, come la Apple academy, ottenuti grazie alla sua autorevolezza. La gestione quotidiana, il tema della vivibilità della città, dei servizi, dei rifiuti, del traffico restano nodi da risolvere. Non è facile, ma su questo abbiamo bisogno di uno scatto da parte di tutti».


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