“Il processo a Ilaria Salis ha con tutta evidenza assunto per l’Ungheria un significato politico, è un messaggio all’Europa, vista anche la giusta presenza di parlamentari in tribunale. Una ragazza italiana è stata di nuovo condotta in ceppi e catene di fronte al giudice e, soprattutto, le sono stati negati i domiciliari, sui quali invece nonostante le nostre preoccupazioni aveva puntato il governo italiano. Ora è chiaro che l’Esecutivo e la Premier Meloni non possono più cercare di derubricare il caso solo perché ritengono l’Ungheria di Orban uno stato politicamente ‘amico’. Chiediamo che l’Italia lavori con urgenza per deferire il caso alla Corte europea per i diritti dell’uomo, è necessario che un organismo terzo valuti la situazione, dal momento che i diritti di una cittadina italiana non possono essere calpestati per motivi politici”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.


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