“Quando si parla di violenze sulle donne e sul corpo delle donne in particolare serve tanta prevenzione, informazione, ma soprattutto una battaglia culturale. Nello specifico la convenzione di Istanbul parla di mutilazioni genitali femminili è una violenza e una violazione dei diritti umani, che priva la donna della sua libertà e della sessualità”. Sono le parole della senatrice Valeria Valente (PD), intervenuta nel corso della trasmissione Dire Donna Oggi. “Bisogna assolutamente continuare a educare, infondere cultura nelle nuove generazioni, ma anche formare gli operatori che si occupano di questa materia in ottica di integrazione e cultura- ha proseguito- La politica ha battuto un colpo, quella legge ha un valore culturale, ma non è sufficiente. La politica deve fare di più. Ben vengano tutti coloro che danno un contributo, come cinque studentesse keniane ‘The Restorers’, che hanno sviluppato un’applicazione per aiutare le vittime e le potenziali vittime della mutilazione genitale femminile. Questo progetto è arrivato nella rosa dei finalisti per il Premio Sacharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero. Dobbiamo esser più consapevoli che si tratta di un fenomeno allargato. Le donne a volte non sono consapevoli di ciò che hanno subito, soprattutto se questo trauma è avvenuto in un’età precoce. L’approccio deve esser rispettoso e non saccente”, ha concluso.


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