La senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere ha presentato un’interrogazione alla ministra della Giustizia sul caso avvenuto a Pisa, in cui un bimbo di 8 anni “è stato prelevato con forza dagli operatori sociali e dalla polizia dalla casa della madre, contro la sua espressa volontà, perché si era rifiutato di vedere il padre presso il locale centro affidi”.
“Chiediamo alla ministra competente – spiega Valeria Valente – di fare luce su questo drammatico episodio che vede per l’ennesima volta i diritti umani fondamentali di una madre e di suo figlio gravemente compromessi nell’ambito di un procedimento di affido. Non è infatti la prima volta che accadono fatti di questo genere e dobbiamo invece scongiurare che si ripetano. Il 15 giugno il bambino, di madre peruviana e padre italiano, doveva incontrare il padre nel centro affidi di Pisa, ma si è rifiutato di uscire di casa. La madre ha chiamato il servizio sociale per richiedere un supporto, ma si è vista arrivare in casa il padre del minore, scortato da una decina di operatori di servizi sociali e Polizia, nonché dalla curatrice speciale del minore. Il bambino, che si era chiuso in bagno, è stato prelevato sfondando la porta, con la forza e mentre si dimenava piangendo. Dopo alcune ore, la mamma che chiedeva almeno di rassicurarlo ha ottenuto di accompagnarlo in auto nel centro affidi, scortata dal padre e dalle forze di Polizia. Ora la signora ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, denunciando tutte le persone intervenute e il trattamento inumano e degradante al quale sono stati sottoposti suo figlio e lei stessa, in violazione degli articoli 13 e 32 della Costituzione sulla libertà personale e sulla salute”.


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