Non è una manovra per donne. E chissà perché ci eravamo un po` tutte illuse che questo sarebbe stato un anno diverso. Una legge di bilancio diversa. La prima, in fondo, gestita e immaginata da un leader donna. Che c`entra, si dirà, i soldi non hanno sesso e di quelli purtroppo non ce ne sono. Quei pochi sono in pratica già destinati. E però, si poteva almeno lasciare le cose come stavano. Non un granché ma sempre meglio che peggiorarle. Abbiamo analizzato la legge di bilancio che oggi inizia l`iter parlamentare con la senatrice Valeria Valente, avvocata, eletta con il Pd e già presidente nella passata legislatura della Commissione parlamentare sui femminicidi.
La legge di bilancio ha appena iniziato il suo iter in Parlamento, alla Camera. La premier Meloni, presentandola, l`ha definita, tra le altre cose, una manovra per donne e famiglia. Cosa ne pensa?

Che è vero l`esatto contrario, spiace dirlo ma la prima donna Premier ha messo in campo una manovra punitiva per le donne. Di tutte le promesse fatte in campagna elettorale su donne e famiglia non è rimasto nulla, anzi. L`unico impegno che sembra rispettato è quello a rifinanziare i Centri antiviolenza, ma dobbiamo verificare in concreto se è adeguato. Per il resto, la legge di Bilancio tradisce la visione che ha delle donne questa maggioranza: prevalentemente madri e angeli del focolare. Prendiamo ad esempio Opzione Donna. Viene prorogata per un anno, ma la si limita alle lavoratrici licenziate, con invalidità superiore al 74% e alle caregiver. Non solo: si prevede un anno di sconto con un figlio, 2 con due figli. Si restringe troppo la platea, a discapito della gran parte delle donne, che comunque hanno un doppio ruolo dentro e fuori casa. Stiamo pressando per cambiarla, penso lo faranno, così è una norma discriminatoria. Poi ancora: nulla per l`occupazione femminile, nulla per i servizi come gli asili nido, nulla condivisione del lavoro. Il mese di congedo di maternità in più all`80 per cento dello stipendio andava previsto affiancandolo a un estensione del congedo anche per gli uomini, altrimenti si rafforza l`idea che i figli sono un carico solo femminile.

Quale la norma più dannosa?

A parte il congedo solo di maternità, il quoziente familiare è pericoloso: scoraggia il secondo percettore di reddito della famiglia, cioè la donna. Paga meno tasse chi ha una famiglia numerosa monoreddito. È il manifesto della famiglia tradizionale: l`uomo porta lo stipendio a casa, la donna fa i figli ma non lavora fuori casa. È il modello maschile, che tra l`altro è la culla della violenza di genere perché per liberarsi le donne hanno bisogno dell`autonomia. È un`idea arretrata, perché l`occupazione femminile è un volano per la crescita del Paese.

Possibile che Meloni sia stata consigliata male. È appena arrivata e non può avere occhi e orecchie per tutto. Intendete migliorarla?

Faccio fatica a credere che Giorgia Meloni sia una politica che riceva supinamente suggerimenti sbagliati o da lei non condivisi, è troppo intelligente. Il fatto è che lei è arrivata ai vertici, ma senza rimettere in discussione le regole maschili. Noi del Pd stiamo lavorando insieme, deputate e senatrici, per concordare in queste ore gli emendamenti alla legge di Bilancio. Personalmente reputo indispensabile intervenire su Opzione Donna, prevedere l`estensione del congedo di paternità, più soldi per gli asili nido e maggiore sostegno della rete antiviolenza. Il nostro chiodo fisso deve essere aumentare l`occupazione femminile, in Italia lavora meno di una donna su due, la media Ocse è del 62%, ma nei paesi più avanzati si va anche oltre.

Perché non avete chiesto un incontro preventivo con la premier? Come ha fatto il Terzo Polo.

Perché non facciamo propaganda, a differenza del Terzo Polo. La dialettica maggioranza-opposizione si svolge in Parlamento, con gli emendamenti alla manovra. Il resto sono solo chiacchiere a vantaggio di telecamere

Negli anni passati le manovre sono state declinate al femminile? Ci aiuti a capire come.

Pur con numeri risicati in Parlamento e in una maggioranza sicuramente eterogenea noi siamo riusciti, solo per fare gli esempi più eclatanti, a aumentare le risorse contro la violenza sulle donne, a estendere i congedi parentali e il congedo obbligatorio di paternità, a inserire nel Pnrr la clausola per cui il 30 per cento dei posti di lavoro generati siano per le donne e per i giovani, a prevedere un piano massiccio di investimenti sugli asili nido.


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