“Rispondendo nell’Aula del Senato due interrogazioni sulla violenza contro le donne, il viceministro Sisto oggi ha elencato quanto hanno fatto i governi precedenti e quello di cui fa parte. Peccato che si è trattato di una risposta  burocratica non all’altezza di quello che effettivamente servirebbe anche a fronte di quanto sta accadendo e continua ad accadere nel paese. Una ennesima occasione persa. Indicare per esempio la legge 53/22 sulle statistiche in materia di violenza contro le donne come prezioso risultato ci inorgoglisce essendo frutto del lavoro parlamentare degli scorsi anni peccato però che ancora ad oggi resta una enunciazione di principio visto che il governo Meloni non la sta attuando. Mancano i decreti attuativi e così non esistono dati ufficiali, né una lettura univoca e invece sarebbe davvero urgente disporne”. Lo dice la senatrice Valeria Valente, componente della Bicamerale Femminicidio. “Non solo – prosegue Valente – Sisto ha anche parlato giustamente della formazione di tutti gli operatori giudiziari, magistrati inclusi. La formazione serve per riconoscere le dinamiche della violenza maschile in tempo, evitare vittimizzazione secondaria interrompere l’escalation e scongiurare così il peggio oltre che per arrivare a sentenze di giustizia, scritte con un linguaggio appropriato. Ma la formazione non si può fare a costo zero, come continua a voler fare il cdx. Servono risorse umane e finanziarie serve sostenere di più e meglio l’organizzazione degli uffici giudiziari serve investimenti veri solo così potranno essere affrontate con serietà e rigore i passi davvero necessari”.


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