“L’Assemblea nazionale delle prossime ore segna un passaggio delicato per il Pd. Niente unanimismo di facciata, ma parole di verità, così Enrico Letta si presenterà ai delegati: mi pare un avvio coraggioso e positivo. Per uscire dalla crisi che il Pd sta vivendo la strada non è un finto unanimismo, ottenuto soltanto distribuendo posti di gestione e incarichi politici. Quello che è mancato, ancora una volta in queste ultime settimane, è stata la capacità, da parte di tutti, di rispettare e riconoscere posizioni diverse e legittime”. Lo scrive sul suo blog su Huffingtonpost.it la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere. “In un partito plurale, come il Pd sarà sempre – prosegue Valente -la sintesi passa dal saper far coesistere opzioni anche distanti, più ancora che da una unità imposta sempre e per forza. Maggioranza e minoranze possono convivere, a patto che la prima si faccio carico con attenzione delle posizioni delle minoranze e che le seconde evitino delegittimazioni e congressi permanenti, volti più a conquistare spazi di gestione e cariche di potere che ad aumentare la capacità di rappresentanza del partito. Senza questo atteggiamento costruttivo attraverso il quale il Pd deve ritrovare il suo essere comunità di simpatizzanti, iscritti ed eletti, una casa comune il cui destino conti davvero più della somma delle diverse anime, il nostro partito rischia di perdere altri pezzi e, questa volta diciamocelo chiaramente, di soccombere una volta per tutte. Da domenica il Pd deve uscire con una guida autorevole, nel pieno delle funzioni, che sappia coinvolgere le forze motrici della società, che metta in campo categorie e modelli differenti, finora rimasti in secondo piano, per collocare il partito in una relazione nuova con la società, con le istituzioni dello Stato e con il governo. Su questo fronte, da parte delle donne può venire un contributo prezioso per segnare il cambiamento, a patto che ci poniamo davvero come soggetto collettivo portatore di un agire differente. Soltanto così – conclude Valente – potremo rappresentare una risorsa per l’esercizio del potere consapevole delle regole che tengono insieme una comunità”.