“Già una volta Beppe Grillo ha esagerato, pubblicando in video
un suo comizio sulla vicenda processuale che vede il figlio
imputato di stupro di gruppo, in cui sminuiva in sostanza
il tutto a una bravata.
Ora ci riprovaa ‘Che tempo che fa’, arginato soltanto dalla bravura di Fazio,
accusando l’avvocata di una delle vittime, Giulia Bongiorno, di
avere, a sua volta, ‘fatto un comizietto’ politico davanti al
tribunale”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
“L’avvocata Buongiorno, in qualità di difensore, ha per la
verità raccontato quella che chiunque conosca un po’ la violenza
maschile sa essere un fatto: la vittimizzazione secondaria nelle
aule di tribunale delle donne che denunciano, che avviene anche
attraverso domande finalizzate a discreditare la ragazza, a
provare che era consenziente o che comunque un po’ se l’è
cercata. La verità dei fatti verrà appurata solo e soltanto nel
corso del processo. Quel che è certo è che specie sulla violenza
maschile contro le donne è bene che le parole siano spese
principalmente ed essenzialmente nelle aule di giustizia e nei
processi. In ogni caso l’ultimo a poter parlare di ‘comizietti’
è proprio Beppe Grillo che, in modo particolare, farebbe meglio
a tacere sulla vicenda che vede suo figlio accusato di stupro di
gruppo. Per ragioni di opportunità e soprattutto per rispetto di
tutte le parti in causa”.


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