“Con questo disegno di legge noi oggi istituiamo una cosa che prima non c’era: una struttura presso la Presidenza del Consiglio per la redazione di una mappa della memoria per la conoscenza dei campi di prigionia, di internamento, e di concentramento, in particolare quelli istituiti durante la dittatura fascista, che furono il perno del sistema repressivo del regime contro gli oppositori politici e poi nella persecuzione degli ebrei”. Lo ha detto in aula il senatore del Pd Francesco Verducci, primo firmatario del ddl approvato dal Senato, che reca le firme della senatrice Liliana Segre e dei capigruppo di tutte le forze politiche, sulla promozione della memoria dei campi di prigionia, di internamento e di concentramento in Italia.
“Esiste un nesso – ha detto Verducci – tra la memoria di quanto avvenne e la costruzione della democrazia? Sì ed è fortissimo. La memoria dei crimini del fascismo e del totalitarismo è un pilastro della nostra coscienza civile repubblicana, guai se venisse meno. Abbiamo quanto mai bisogno in quest’epoca – ha proseguito il senatore Pd – che non vada persa la memoria, materiale e immateriale, che venga recuperato il filo della storia. Bisogna sapere per non smarrire mai la consapevolezza di dove fosse il torto e dove la ragione. E potere così scegliere di stare dalla parte giusta, quella dei diritti universali, della libertà, della non discriminazione, quella della democrazia”.
“I campi di prigionia e di internamento fascisti – ha dichiarato ancora il parlamentare dem – furono centinaia. Abbiamo il dovere di fare i conti con tutto questo. Di promuovere visite studentesche presso questi campi: dei ‘viaggi nella storia e nella memoria’. Ognuno di questi luoghi è una ferita aperta, un monito per le nostre coscienze di uomini oggi liberi. I luoghi della memoria sono il collante della nostra identità costituzionale e repubblicana, che non possiamo perdere. Questo è il significato politico e civile di questo disegno di legge”, ha concluso Verducci.